… al Mercato di Resna...
Resna, 1292
La chiesa ha sempre posseduto molto... ha sempre posseduto i Miei luoghi... i Miei fratelli... le Mie... sorelle...
Io non sono di qua... io vengo da fuori e ora i profumi, le genti, la confusione e tutto ciò che trovo qui mi stordisce. Mi rendo conto di quanto piccolo possa essere un semplice uomo che tira a campare con qualche gioco di prestigio e rubacchiando qua e la come può fare un qualsiasi sudicio topo di Resna... ci vorrebbe una vecchia avventura per tirarmi su il morale... è da un po’ che la cerco... è da un po’ che ne voglio un’altra... un bel bottino altrui potrebbe aiutarmi nella mia Missione... ho sete... e ora mi ruberò qualche moneta come un comune ladro da mercato...
Ogni tanto torno a ricordare le mie sorelle...
Ero un bimbo di appena quattro anni e stavo giocando con i miei fratelli fuori dalla baracca dove sono nato... il sole era caldo e la primavera iniziava a farsi sentire... Kalos si nascose con il nostro accordo per sorprendere e spaventare Risha e Mike, le nostre sorelle. Io e Nir, di appena pochi minuti più grande di me, guardavamo il nostro fratello con divertita omertà.
Un urlo... dal campo dietro casa... mi ricordo ancora le parole urlate da mio padre mentre nascondeva dietro di se mia madre impugnando una vanga come una spada: “Fermi! Non riuscirete a portarceli via!”... non capivo...
Mio padre era imponente... un grande uomo... non avrebbe sicuramente avuto problemi contro questi due prepotenti... non capivo cosa volevano... ma ne ero sicuro... i due uomini con la tunica non parlarono... un unico sguardo tra i due... “cosa vuol dire quello sguardo? Cosa?” pochi secondi dopo fu finito tutto... talmente rapidi che non ricordo nemmeno bene cosa successe...
Mio padre a terra... mia madre in lacrime...
Vennero da noi, i due... non me li dimenticherò mai... Mike, la maggiore mi nascose dietro di se, insieme a Nir... io ero più forte di lui... lui pianse...
Kalos rimase nascosto... Uscì solo quando presero e legarono le sorelle... uscì al momento sbagliato... sbagliò, uscendo... lo atterrarono e lo freddarono li su due piedi, ridendo come se per loro fosse stato divertente stroncare la vita di un adolescente. Maledetto clero... non scorderò mai i loro volti...
Si sono presi le mie sorelle e il mio fratello Nir... mi hanno lasciato a mia madre... quasi con ironia...
Io sono Tzes Leis.
Sono vivo... sono cresciuto... sono solo... li sto cercando... sono un ladro... ruberò l’oro la vita...
[Modificato da toffolo85 30/04/2007 8.41]